La tradizione viticola e vinicola bresciana risale molto a ritroso nel tempo.
Si può dire ch’essa nasce nella preistoria con i primi insediamenti palafitticoli.
Già nei reperti rinvenuti nei laghi subalpini dell’area gardesana si sono rinvenuti i semi di “Vitis vinifera silvestris Gmel”.
Da quei nostri vecchi antenati del neolitico e sino all’attualità, la vite si è diversificata in varietà, accompagnando inseparabilmente la storia degli insediamenti umani locali (privilegiando ovviamente quelli delle zone più vocate) e qui divenendo elemento costante della primaria attività agricola e della successiva trasformazione agroindustriale in vino.
Questo numero limitato di vitigni, qualificati, selezionati e controllati, occupa oggi la parte più rilevante delle coltivazioni in atto.
Tutto ciò, peraltro, non preclude l’esistenza di altri vitigni conservati con amorevole predilezione in piccole nicchie di coltivazione, gelose conservatrici di affermate tradizioni.
Alla riscoperta di alcuni di questi ed al miglioramento qualitativo di quelli più presenti in Valtenesi (previsti dal disciplinare d.o.c. “Garda Classico”), si dedica con grande impegno la Pasini Produttori, con il supporto tecnico di agronomi e specialisti.




VITIGNI PREVISTI DAL DISCIPLINARE

GROPPELLO: chiamato “pignolo” nel 1299 da Pier de Crescenzi, esule Ghibellino ed alto funzionario bresciano, è il vitigno gardesano più tipico, coltivato esclusivamente in Valtenesi, con l’eccezione di una piccolissima nicchia di produzione in Val di Non, in provincia di Trento.
Se ne coltivano tre diversi cloni: Groppello Gentile, Groppello di Mocasina e Groppello di Santo Stefano.
La Pasini Produttori ha selezionato sei genotipi particolari messi a dimora in un appezzamento conosciuto come “Vigneto Arzane”.
I grappoli di questo Groppello esclusivo, particolarmente spargoli (con acini distanziati tra loro), ci permettono di operare una lieve surmaturazione in vigna, procedimento fondamentale per arrivare alla produzione del nostro Groppello Riserva Vigneto Arzane.







TREBBIANO DI LUGANA: detto “Turbiana dai grandi grappoli” da Pier de Crescenzi e poi da Agostino Gallo, è l’uva bianca più diffusa e conosciuta del Lago di Garda, con la quale si produce un importante vino bianco, il Lugana.

MARZEMINO (detto anche “Bersamino” dagli anziani viticoltori della zona), BARBERA e SAN GIOVESE, tutti e tre presenti da secoli nell’area gardesana: concorrono, insieme al Groppello, a formare l’uvaggio previsto dal disciplinare “Garda Classico” per la produzione del Chiaretto doc, Rosso doc, Rosso Superiore doc e Novello doc.

RIESLING RENANO: insediato da secoli nel nord dell’Italia, a discapito del “cugino” Italico maggiormente coltivato in Oltrepò Pavese, da più di cento anni ha assunto un ruolo di primaria importanza tra i vitigni di grande qualità presenti in Valtenesi, tanto da essersi meritato in un recente passato l’entrata nel disciplinare per la produzione dal “Garda Classico Bianco”.






ALTRI VITIGNI

CABERNET SAUVIGNON e CHARDONNAY: sono forse i due vitigni più cosmopoliti, il primo a bacca rossa ed il secondo a bacca bianca, coltivati in quasi tutte le zone vocate.
Insediati in Valtenesi ormai da secoli, si sono modificati ed adattati all’ambiente gardesano, tanto da spingere viticoltori, agronomi e vivaisti alla selezione di genotipi che in alcune caratteristiche differiscono notevolmente dai loro antenati, tuttora presenti nelle principali aree vitivinicole mondiali.
Soprattutto riguardo al Cabernet Sauvignon, la Pasini Produttori ha condotto studi approfonditi sul rapporto tra esso ed il “terroir” gardesano, optando per la messa a dimora dei due cloni 337 e 338, particolarmente adatti ad essere allevati nella piccola parcella situata a Picedo di Polpenazze, denominata “Vigneto Montezalto”, dalla quale otteniamo una riserva di elevatissima qualità, il Cabernet Sauvignon Vigneto Montezalto, fiore all’occhiello della nostra produzione, che prende il nome dal vigneto stesso.